Avvisi di Pagamento e Cartelle Esattoriale: Cosa Fare ?

Avvisi di Pagamento e Cartelle Esattoriale: Cosa Fare ?

Marzo 24, 2022 Off Di webadmin

 

 

Se arriva a casa una cartella esattoriale da parte della Agenzie delle Entrate, è più che lecito essere colti da qualche attimo di panico, e non potrebbe essere altrimenti.

 

Tuttavia, è importante non perdere la calma e leggere con attenzione di che cosa si tratta.

 

Uno degli avvisi che potremmo ricevere, infatti, riguarda il semplice accertamento di correttezza circa le informazioni fornite con la propria dichiarazione dei redditi annuale. Con la cosiddetta “comunicazione di regolarità” si avvisa semplicemente il cittadino che non vi è alcun errore nel modulo presentato o, al contrario, che ne sono stati ravvisati, il che comporta la sanatoria degli stessi. In tal caso, dopo aver ottenuto i chiarimenti richiesti, se ancora necessario, si provvederà al risarcimento di quanto dovuto allo Stato.

 

Ciascun cittadino ha la possibilità, all’interno del range temporale stabilito, di impugnare e contestare quanto il Fisco afferma oppure, semplicemente, di regolarizzare la propria posizione.

 

Con le cartelle esattoriali, invece, si notifica che, in seguito agli accertamenti già compiuti, il contribuente non ha ancora versato quanto doveva e, di conseguenza, la sua posizione viene iscritta a ruolo, ovvero in un albo nel quale sono segnalati tutti i debitori con le relative somme. A questo punto, la pratica passa all’Equitalia, l’ente designato alla riscossione, per conto dell’Agenzia delle Entrate.

 

Equitalia notifica della necessità di pagamento ma, se entro sessanta giorni dalla notifica il debito non viene saldato o non si procede alla rateizzazione, si passa all’esecuzione forzata.

 

 

Nelle cartelle esattoriali è contenuto già tutto quello che l’utente ha necessità di sapere per onerare i debiti: importo, scadenze, bollettini per effettuare il versamento e le modalità di pagamento previste. Inoltre, sono indicati anche i modi con i quali fare ricorso, se lo si dovesse ritenere opportuno. Infatti, va ricordato che è sempre nel pieno diritto del cittadino fare opposizione, contestando del tutto o in parte quanto gli viene addebitato, e le cartelle esattoriali non fanno eccezione.

 

Spesso, i contribuenti si chiedono come poter far fronte ai debiti loro contestati: in molti casi, si tratta di somme di una certa importanza oppure può capitare di trovarsi momentaneamente privi di liquidità, il che complica le cose.

 

Non bisogna farsi prendere dal panico. Infatti, l’ufficio preposto può concedere una rateizzazione del prestito, a fronte di un tasso d’interesse annuo del 3.5%.

 

Quale sarà il numero delle rate? Ovviamente, questo dipende dall’importo totale che si deve corrispondere e può essere concordato, almeno in parte, con l’Agenzia delle Entrate.

 

Volendo, si può anche procedere con l’iscrizione di un’ipoteca volontaria di primo grado su un immobile di proprietà, a patto che copra il doppio dell’importo dovuto.

 

Attenzione: nel caso in cui si voglia fare i “furbi” e si ignorino sistematicamente gli avvisi. Il Fisco, infatti, passati i tempi previsti per legge, chiederà che venga eseguito il recupero forzato.

 

A seconda di ciò che è posseduto dal contribuente, il recupero forzato può avvenire seguendo una o più strade: si passa dall’ipoteca iscritta automaticamente sui beni immobili al fermo amministrativo dei beni, al pignoramento di quanto appartiene al cittadino in questione.